[Il Rinvio del Codice della Crisi di Impresa è stato trattato anche in questo articolo]
Rinvio del Codice della Crisi di Impresa: lo scenario e i perché
Il rinvio del Codice della Crisi di Impresa avviene in un contesto di pandemia che ha messo in difficoltà migliaia di imprese italiane.
Il decreto, strutturato su proposta del premier Draghi e della Ministra della Giustizia Cartabria, introduce misure urgenti per far fronte a questa grave condizione, con l’obiettivo di supportare le imprese danneggiate dall’emergenza sanitaria.
Ora il Decreto è Legge, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale in data 24 agosto 2021.
Secondo quanto riportato dal sito del governo, le misure urgenti in materia di crisi e di risanamento aziendale sono quattro:
- Rinvio del Codice della Crisi di Impresa al 17 Luglio 2022 , per adeguarne gli istituti alla direttiva 2019/1023;
- Introduzione dell’istituto della “composizione negoziata della crisi”, come nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento;
- Modifica della legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi;
- Rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta.
In questo articolo chiariamo e approfondiamo le novità introdotte.
Rinvio del Codice della Crisi di Impresa: date e novità
Dopo un primo rinvio del Codice della Crisi di Impresa al 16 maggio 2022, per supportare le imprese nel difficile periodo pandemico, la data definitiva di entrata in vigore è stata stabilita per il 15 Luglio 2022.
Molte attività erano infatti già pronte all’entrata in vigore annunciata per settembre 2021, mentre altre non lo erano.
Il rinvio permette quindi alle attività di provvedere con l’adeguamento e prende tempo per adeguarsi alla direttiva europea 2019/1023 in materia di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.
Cos’è la nuova procedura di composizione negoziata
Con il Decreto Legge del 6 agosto 2021 è stato di fatto soppresso l’Ocri, l’Organismo di composizione della crisi di impresa presente in ogni camera di commercio.
L’Ocri viene sostituito con l’introduzione della composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa, che avrà come ente di riferimento la camera di commercio dove è iscritto l’imprenditore.
Per accedere alla piattaforma non servono requisiti minimi di dimensione aziendale, perché è stata progettata come uno strumento che può essere impiegato da tutte le attività iscritte al registro delle imprese.
Il ruolo dell’esperto che affiancherà l’imprenditore nella composizione negoziata
Chi sarà l’esperto che si occuperà di affiancare l’imprenditore nella composizione negoziata?
Si tratta di un professionista nominato da una commissione creata dalla Camera di Commercio.
Per reperire queste figure, la Camera di Commercio dovrà attingere da un elenco a cui possono iscriversi i professionisti interessati a ricoprire questo ruolo e che sono in possesso di specifici requisiti di formazione.
Si tratta di professionisti iscritti
- All’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
- All’albo degli avvocati da almeno cinque anni
I professionisti devono documentare di avere avuto esperienze precedenti nell’ambito della crisi di impresa, dei risanamenti aziendali e della ristrutturazione dei debiti.
Potranno iscriversi anche i professionisti appartenenti da almeno cinque anni all’albo dei consulenti del lavoro e i professionisti non iscritti in albi professionali, a condizione che possiedano competenze specifiche, dettagliate nel decreto.
Quale ruolo avrà questa figura?
Si tratta di un negoziatore, quindi di un professionista chiamato ad agevolare e mediare le trattative fra impresa e creditori, ma anche fra impresa e altre figure come gli stakeholders e anche i lavoratori.
La piattaforma informatica per la composizione negoziata
Come visto, a seguito dle rinvio del Codice della Crisi di Impresa, gli imprenditori potranno accedere a una piattaforma telematica per la composizione negoziata.
Al suo interno ci sarà
- una lista di controllo che contiene le indicazioni per redigere il piano risanamento
- un test di auto analisi per verificare la ragionevole perseguibilità del risanamento
- una sezione per la nomina dell’esperto che assisterà l’impresa nella composizione negoziata
Vantaggi per l’imprenditore
È prevista la possibilità di richiedere delle misure protettive del patrimonio e dei meccanismi premiali come interessi e sanzioni ridotti dei debiti tributari dell’imprenditore.
Le modifiche alla legge fallimentare
Il nuovo decreto prevede delle modifiche alla legge fallimentare, che interessano diversi aspetti:
- i chiarimenti su l’omologazione del concordato preventivo
- gli accordi di ristrutturazione e la sua efficacia estesa
- la convenzione di moratoria
- gli accordi di ristrutturazione agevolati
- gli effetti degli accordi di ristrutturazione per coobbligati e soci illimitatamente responsabili.
- la fiscalità
Rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta
Per stessa dichiarazione del governo, il rinvio del Codice della Crisi di Impresa e delle misure di allerta è stato previsto per sperimentare l’efficacia della composizione negoziata e rivedere i meccanismi di allerta contenuti nel codice della crisi d’impresa.
Al di là del rinvio: cosa può fare l’imprenditore oggi
Il rinvio del Codice della Crisi di Impresa mescola le carte nel tavolo ma non cambia due punti sostanziali di cui l’imprenditore deve far fronte con scelte e azioni operative:
- Disporre di un adeguato assetto organizzativo
- Tenere monitorato l’equilibrio economico finanziario dell’impresa, anche in modo prospettico.
Come agire in questo secondo punto?
La risposta è nel calcolo degli indicatori, soprattutto nel DSCR, il servizio del debito, ovvero l’ammontare che serve per pagare gli interessi e le rate capitale dei finanziamenti alle imprese.
In pratica, il DSCR verifica quanto il flusso finanziario generato è in grado di coprire il servizio del debito.
Calcolarlo internamente è utile se non vitale per le imprese e può essere fatto impiegando un completo software per la gestione del cash flow come GOLD La Tesoreria.
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Cosa possono fare le imprese per prepararsi al meglio
Il rinvio del Codice della Crisi di Impresa e la composizione negoziata hanno lo scopo di semplificare la procedura di risanamento di eventuali situazioni di crisi, adattandola a uno stato di emergenza come quello attuale.
Prevenire lo stato di insolvenza, per salvaguardare il valore dell’impresa e il suo patrimonio, è comunque una scelta in mano all’imprenditore, che può attuare nella pratica dotandosi dei corretti sistemi informatici per la gestione della tesoreria aziendale.
Dalla corretta gestione del cash flow dipende infatti la possibilità di governare questo comparto così importante, ma anche di poter avere le basi per prendere decisioni strategiche a breve, medio e lungo termine.
Infine, il software per la gestione della tesoreria permette, come visto, di effettuare calcoli di indicatori specifici che permettono di verificare e anticipare eventuali situazioni di allarme.
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