Intervista a Federico Zangardi: gli adeguati assetti organizzativi
DOMANDA: Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi d’Impresa, le aziende devono strutturare un sistema che permetta di monitorare costantemente la propria salute economico-finanziaria. Le imprese ne sono consapevoli o è importante diffondere più informazione possibile su questo tema?
RISPOSTA: Consideriamo che, su 662.244 imprese che hanno depositato il bilancio di esercizio 2023 in Italia, solo 22.806 (circa il 3,5%) hanno dichiarato di aver istituito degli assetti adeguati alla natura e alla dimensione della loro impresa.
Molte PMI ad oggi, soprattutto quelle meno strutturate, non sono ancora pienamente consapevoli di quanto il nuovo Codice impone un vero e proprio cambio di mentalità nella gestione aziendale; fino a poco tempo fa, l’attenzione alla crisi d’impresa era spesso reattiva (cioè si interveniva quando il problema era già grave); ora invece, la normativa si orienta decisamente verso un approccio proattivo e predittivo.
D. Secondo te, cosa rende difficile oggi per molte imprese l’adozione di assetti organizzativi realmente efficaci? È una questione culturale, organizzativa o di strumenti?
R. Sicuramente è un mix di tutti questi fattori.
Ancora per molte imprese non è chiaro quanto sia fondamentale aumentare la consapevolezza sul tema per:
- Evitare sanzioni o responsabilità personali (anche penali) per amministratori e sindaci.
- Migliorare la gestione interna e prevenire situazioni critiche in tempo utile.
- Perché, se ben compreso, il Codice può diventare un’opportunità: avere strumenti per capire in anticipo dove sta andando l’impresa è un vantaggio competitivo.
D. Gli assetti organizzativi adeguati sono sotto i riflettori: secondo te, quanto può fare la differenza avere un software che integri gestione contabile, flussi finanziari e indicatori di crisi in un’unica piattaforma?
R. Disporre e poter lavorare su un’unica piattaforma diventa basilare e necessario, per permettere all’impresa di centralizzare tutti i suoi dati e poter avere sempre una panoramica immediata ed aggiornata dello stato di salute aziendale.
Oltre ad assicurare una pronta visione d’insieme, possedere software adeguati consente all’imprenditore di individuare a monte eventuali criticità e di intervenire tempestivamente, riducendo i rischi e migliorando la pianificazione.
D. La normativa chiede di prendere decisioni basate su dati aggiornati e verificabili: si possono generare attraverso un sistema tecnologico, così da poterne disporre in ogni momento?
R. Assolutamente si, un software integrato come GOLD CFO consente alle imprese di automatizzare la raccolta dei dati contabili, bancari e gestionali, i quali vengono importati e sincronizzati in maniera facile e comoda.
E’ possibile così elaborare report che individuano e calcolano indicatori capaci di guidare al meglio le decisioni aziendali.
Oltretutto, si genera così il grande vantaggio di poter archiviare tutta la documentazione prodotta, in modo che in ogni momento tutti i dati siano tracciati, salvati e consultabili.
D. Secondo la tua esperienza, un software può essere solo un supporto tecnico oppure può diventare un alleato strategico per rispettare la normativa e rendere più solida l’impresa?
R. Possiamo affermare che, dopo aver assistito tantissime imprese, GOLD CFO permette di aumentare l’efficienza operativa, creando risparmio di tempo e riducendo la possibilità di errori manuali e incongruenze tra le varie aree aziendali.
Se utilizzato al meglio e con costanza, diventa un vero asset strategico che aiuta l’imprenditore a: