Aggiornamento marzo 2021: le nuove linee guida per l’anti-riciclaggio
Il 1 marzo 2021 sono state pubblicate le nuove linee guida in merito al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo associato ai singoli rapporti d’affari e alle operazioni occasioni. Il riferimento legislativo è il CDD and Risk Factor Guidelines.
Secondo quanto riportato dal’Eba, queste nuove linee guida abrogheranno le originali e si verranno applicate in Europa tre mesi dopo la pubblicazione.
Accuratezza e rilevanza: sono questi i due punti di partenza della revisione delle linee guida, che si propongono di rispondere ai nuovi rischi emersi negli ultimi anni con controlli più stringenti, a partire dal rafforzamento della due diligence sui clienti in relazione ai paesi terzi ad alto rischio.
Le nuove linee guida presentate a marzo 2021 introducono aggiornamenti in merito alla valutazione del rischio ML/TF – money laundering and terrorist financing risk- sia a livello aziendale che individuale.
Sono previste misure di due diligence sui clienti, compresi gli effettivi titolari, in uno scenario che riguarda banche, emittenti di moneta elettronica, rimesse di denaro, fornitori di finanza commerciale, imprese di investimenti, gestione patrimoniale, imprese di assicurazione sulla vita, fornitori di fondi di investimento.
Si aggiungono quattro ‘new entry’ : piattaforme di crowdfunding regolamentate, imprese che forniscono attività di uffici di cambio valuta, fornitori di servizi di iniziazione al pagamento e informazione sui conti, imprese che forniscono servizi di finanza aziendale.
Strette Eba (Autorità Bancaria Europea) sul credito: iniziamo dai conti in rosso
La regola è semplice: dal 1 gennaio 2020 i clienti di una banca non potranno più disporre di addebiti automatici se non c’è disponibilità liquida sul loro conto corrente.
L’Autorità Bancaria Europea ha infatti imposto alle banche di bloccare pagamenti con addebito, nel caso non vi sia disponibilità liquida sul conto corrente del cliente, si tratti di persone o imprese.
Gli esempi più concreti sono la rata del muto, la bolletta in rid, ma anche gli stipendi o i finanziamenti per le imprese.
Nella pratica, se non c’è denaro liquido nel conto, la banca provvede a cancellare il rid e a quel punto il cliente diventa moroso in prima persona nei confronti della società erogatrice.
Cosa cambia a livello Centrale dei Rischi
L’Eba impone alle banche di segnalare il cliente alle Centrale dei Rischi in caso di mancati pagamenti da soli 100 euro che si perpetuano per tre mesi.
Queste esposizioni verranno definite ‘crediti malati’.
Lo scenario richiede massima attenzione perché avere un conto corrente scoperto può portare allo stato di morosità nei confronti di diversi soggetti,(aziende fornitrici di servizi quali gas, luce e acqua, ma anche finanziarie e Inps)
La parola flessibilità non appartiene più allo scenario dell’accesso al credito e la stretta dell’Eba chiede alle persone e alle imprese di provvedere con una gestione delle uscite il più possibile controllata e pianificata, per non cadere in stati di morosità anche per cifre di minima portata.
Estese le moratorie sui crediti bancari al 31 marzo 2021
Le linee guida sulle moratorie del credito dell’Eba sono state prorogate fino al 31 marzo 2021.
La European Banking Association – Eba – ha infatti ripristinato le linee guida sui prestiti con moratoria che erano scadute a settembre 2020, per garantire , secondo le parole di Andrea Enria: “Che anche i prestiti, che in precedenza non avevano beneficiato di moratorie di pagamento, possano ora beneficiarne. Il ruolo delle banche per garantire il flusso continuo di prestiti ai clienti rimane della massima importanza e con la riattivazione di queste linee guida, l’Eba riconosce le circostanze eccezionali della seconda ondata Covid-19”.
Resta naturalmente la volontà di salvaguardare il rischio di un aumento indebito di perdite non riconosciute nei bilanci delle banche.
Per questo sono stati introdotti due nuovi vincoli. Si tratta della moratoria di soli nove mesi e della richiesta di redazione da parte delle banche di un piano dettagliato, per valutare la possibile insolvenza dei prestiti soggetti a moratoria.
L’estensione può intendersi come una boccata di ossigeno per le banche e, in questo scenario, l’insieme delle regole che avrebbe tramutato i prestiti sospesi in crediti deteriorati si congela, assieme allo slittamento del calendar provisioning, che era stato ripetutamente sollecitato dalle banche.
Dall’Europa arrivano notizie in merito a un monitoraggio della situazione, ovvero di un’analisi dell’impatto del Covid-19 sulle banche e sui clienti che sarebbe alla base dello slittamento.
L’estensione delle moratorie sui crediti sospende quindi l’automatica riclassificazione degli stessi e, secondo gli analisti, questo può favorire il credito all’economia e l’intervento delle banche a favore di famiglie e imprese che si sono trovate in situazioni di difficoltà a seguito della pandemia.
Tutto come prima allora?
Non proprio, perché sebbene le moratorie siano estese fino a fine marzo 2021, l’Eba ha introdotto, come visto, due limiti.
Il primo è il tetto di nove mesi alle moratorie, mentre il secondo è una richiesta di documenti alle banche che dovranno contenere un piano di valutazione di probabili inadempienze dei loro creditori.
Queste nuove disposizioni dell’Eba si applicano ai prestiti per cui al 30 settembre 2020 sia stato concordato un periodo di nove mesi di moratoria e non si applicano a quelli con moratorie accordate prima del 30 settembre, a meno che la sospensione non sia stata inferiore ai nove mesi.
Come affrontare le strette dell’Eba (Autorità Bancaria Europea)?
Le imprese sono invitate a fare attenzione e a mantenere atteggiamenti virtuosi nei confronti del credito e della normale gestione d’impresa.
Dal 1 gennaio 2021 le regole infatti cambiano e con loro occorre cambiare atteggiamento, qualora fosse necessario, dirigendolo verso vie virtuose e ben delineate.
Dal punto di vista della gestione pratica, le imprese sono quindi invitate ad affidarsi a strumenti che permettano il più possibile di ‘tenere i conti in ordine’.
Questo approvvigionamento strumentale/tecnologico può permettere infatti ai manager e agli addetti alla tesoreria, di controllare e gestire con la massima cura non solo i flussi di cassa, ma ogni rapporto in essere con le banche.
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